sabato 28 dicembre 2013

Oracolo di capodanno


Stefano De Mais - Gatto robot teodoforo - colori su a4 - 2013 coll. privata

Cari amici vicini e lontani,
non vogliamo certo dirvi come passare l'ultimo giorno di questo splendido 2013 (duemilatredici): è stato l'anno del meteorite caduto dal cielo ad annunciare qualcosa che non abbiamo capito perché il russo non lo parliamo (e nemmeno altre lingue al di là del regno delle due sicilie), è stato l'anno del dignitosissimo terzo posto nella confederation cup della nazionale italiana di calcio, di ballerini, di figlie di star future presentatrici, amici ritrovati come la citrosodina al supermercato.
Insomma bello, a noi è piaciuto. Certo sarebbe meglio fare un bilancio delle nostre vite, ma perché?  Vorremmo invece darw'in anteprima il discorso presidenziale che verrà tenuto alla nazione il 31 (trentuno) dicembre corrente anno da un vecchietto alla tv a reti unificate.
Badate che non è come con i temi della maturità, tutti pronostici puntualmente disattesi. A noi è venuto in sogno il polpo Paul a volto coperto da una splendida luce abbagliante con la minuta presidenziale in bella mostra tra i tentacoli. Con voce ferma ed umana ha iniziato a leggere. Noi abbiamo trascritto tutto fedelmente, almeno quello che ricordiamo.

“Care Italiane e cari Italiani,
è nel momento del bisogno che si vedono gli amici. La sfida è lanciata, serve un cambiamento forte deciso e radicale! I primi cento (100) giorni del 2014 (duemilaquattordici) saranno fondamentali per questa svolta. Verranno istituiti dei distretti territoriali che verificheranno l'esatta e corretta applicazione dei decreti che verranno varati nei prossimi mesi. Avranno potere di interfaccia con le giunte comunali e risponderanno solamente alla mia persona.
È nel momento del bisogno che si vedono gli amici, vi chiedo di mangiare pane a giorni alterni, la verdura fa bene mangiatene tanta, carne dal secondo taglio a salire, scatolame vario.
È necessario dare una scossa alle piccole realtà disseminate sul territorio. Non è più l'ora dei tagli, il rigore non permette lo sviluppo.
Nei primi cento (100) giorni verrà innalzata l'eta scolare a 8 (otto) anni e abbassato l'obbligo a tredici (13) e se in questi cinque (5) anni non impari niente peggio per te. Abbiamo deciso di tagliare sui costi della scuola senza licenziare nessuno;
Il mercato del lavoro necessita di cambi profondi e strutturali: si reintroduce la leva obbligatoria, ma in paesi esteri e non necessariamente appartenenti al patto atlantico. Sono stati già istituiti dal ministero della difesa dei gemellaggi per lo scambio alla pari con capi di bestiame di vario tipo, da gregge e/o da mandria. I militari dovranno essere carroarmatomuniti;
La sanità va riformata: partiamo dal presupposto che la forte tempra degli italiani permette di ammalarsi di meno rispetto alla caducità di salute di altri popoli, per esempio gli eritrei. Siamo al quinto posto tra le nazioni con meno casi di malattie esantematiche. Che ci vuole a fare un piccolo sforzo per la nazione? Ci vuole assai a mettere una bella maglia della salute prima di uscire? Ci vuole assai ad evitare gli spifferi e a mangiare in maniera equilibrata? Sapete quanto incide sul bilancio della sanità pubblica la sciolta? Non devo certo essere io a spiegarvelo;
Per la pressione fiscale che soffoca le medie e piccole imprese abbiamo idee semplici e chiare: assumete cinesi, hanno i loro vantaggi, ce ne serviamo già qui al quirinale e ve li consigliamo, sono grandi lavoratori... grandi... lavoratori! E si potranno scaricare con apposita legge al varo delle camere;
Dobbiamo riformare anche la morale del nostro stato: serve una legge contro l'omofobia, siamo a favore dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. Il mercato delle liste nozze e il quasi morente mercato dei confetti alla mandorla ne avrebbero nuova linfa vitale;
Per agevolare il turismo, già volano dell'economia nazionale per le note meraviglie paesaggistiche ed architettoniche del nostro paese, abbiamo deciso di liberalizzare le droghe leggere: Fate attenzione, liberalizzare NON legalizzare. Sarà possibile coltivarle senza alcun limite o restrizione, ma saranno VIETATISSIME la raccolta, l'uso l'essiccazione e l'esportazione. Abbiamo deciso così ormai.
Cari connazionali, augurandovi un prospero 2014 (duemilaquattordici) a voi e alle vostre famiglie, ricordate che ogni sfida ha in se una possibilità, un vincitore e quel vincitore deve essere l'Italia. Nessuno si senta escluso, le scelte sebbene dure sono rivolte all'intera nazione senza eccezione di fazione o colore politico, sono rivolte a tutti i cittadini che credono ancora al benessere collettivo e alla gratificazione dell'individuo. Il percorso è stato intrapreso, tutti chiamati ad apporre un contributo anche modesto: l'Italia non è stata soltanto Leonardo da Vinci o Galileo Galilei! Lo spirito italiano vive anche nel più umile dei suoi figli, ovviamente questi ultimi non avranno intitolato alcun liceo. Mi raccomando: casco ben allacciato e luci sempre accese anche di giorno. Buon Anno”

Al nostro risveglio eravamo sudati e un po' preoccupati. Forse era solo la peperonata o forse no, chi può dirlo, lo sapremo al trentuno (31) dicembre, anche se noi non seguiamo mai il discorso presidenziale. Ci faranno sapere.



I fratelli
Arturo Coimbra, costituzionalista 
Antunes Coimbra, posteggiatore

giovedì 26 dicembre 2013

Associazionismo e Dintorni (Nuove rivelazioni)

 
Franco Lamento - Billisi indemoniato prigioniero della magia verde - matite su carta - 2013 coll. privata

Dobbiamo rendere edotti e divulgare come richiestoci in esclusiva.
Per l'argomento che ci apprestiamo a trattare una parola sola risuona nella redazione di Muco Filiforme: SCOOPPAZZO!!!!!!! 
A breve capirete perché.....
Siamo venuti a conoscenza grazie ad una anonima missiva dell'esistenza di una nuova realtà nel sempre vivace panorama massonico nazionale. Nel corso della storia abbiamo saputo dare grande prova di ordini cavallereschi, leghe, logge massoniche, partiti, movimenti, collettivi, sette, associazioni culturali, religioni, chiese, gruppi e ogni sorta di associazioni dopo-lavoro e pro-loco.
Il vero sport nazionale italico è creare gruppi che chi più chi meno hanno come peculiarità la segretezza.
In questo variegato universo abbiamo appreso che muove i suoi primi passi il M.M.C. (Movimento Maleducati Confederati).
Sono già diffusissimi sul territorio e spesso li riconosci dai loro gesti che da statuto quotidianamente devono espletare. Come i boyscout che commettono le buoni azioni quotidiane per conseguire onoreficenze che li innalzano nella scala zooentomologica della loro struttura gerarchica, i membri del Movimento Maleducati Confederati eseguono gesti ed assumono comportamenti coerenti con il loro statuto.
Spesso capita di vedere una macchina che durante la sua marcia si ferma a centro strada perché il conducente, accortosi di avere la pattume sotto il sedile, abbassando il finestrino lancia nel cassonetto il maleodorante sacchetto.
Inciviltà? Macchè M.M.C.!!
Siete alla posta e mentre fate la fila attendendo il vostro turno qualcuno con la scusa del chiedere una informazione vi passa avanti? Furbetto del cazzo? No M.M.C.
Premesso che molte cose assumono un senso diverso e si accende una riflessione e rivalutazione di fatti ed azioni, siamo riusciti indagando un po' a ricevere lo statuto del Movimento Maleducati Confederati.

Statuto fondante e carta costituente del Movimento Maleducati Confederati
Il movimento suddetto basa la sua costituzione sull'adesione volontaria. Chi si confedera lo farà per vocazione. Per tale motivo il movimento non effettuerà adunate o congressi se non camuffati da altro come code autostradali o aperture di centri commerciali e affini.
Ogni manifestazione di appartenenza deve essere effettuata individualmente o eccezionalmente in piccoli gruppi riunitisi specificatamente per l'abbisogna.
Il conseguimento del beneficio personale deve avere scaturigine da atti di puro egoismo e prevaricazione che verranno valutate su una scala di valori corredata dal disprezzo più assoluto per il bene comune e della più assoluta mancanza di rispetto per il proprio vicino.
E' fondamentale abusare del turpiloquio, non considerare rilevante nulla che non sia di puro futile ludibrio, omologarsi sempre alla più becera posizione cercando di renderla maggioritaria.
IL Movimento Maleducati Confederati ripudia il dialogo ed ogni forma di confronto che possa rendere migliori e far crescere l'individuo sociale.
Usare un tono di voce sempre più alto del prossimo e non permettere di far esprimere concetti finiti o interrompendo o non ascoltando con palese manifestazione di distrazione.
E' consigliata l'emissione di versi preferibilmente gutturali, gesti ampi e volgari sottolineanti enfatici concetti e parti genitali. Inoltre si considera gradita la pratica dell'abbandono di rifiuti fisiologici propri (caccole ed affini) o di animali (cacca) in luoghi di uso pubblico e comunitario.
E' d'uopo elevare a ruolo di semidio il cemento armato con fiero e gagliardo disprezzo della natura sia in flora che in fauna. Essere divulgatori di materiali plastici e rifiuti speciali in cielo in terra ed in mare, ed essere esperti di giochi pirotecnici non omologati.
Ogni manifestazione di puro arbitrio, sprezzante di ogni legge o regola del saper vivere nel sociale, sono emblema dello spirito e della fede del Movimento Maleducati Confederati.

Cuore fermo e Medio ritto
Il gran maestro
Tancredi Napoleone dei Mondizzi


Certo vi sarà chiara l'importanza di tale documento. Noi abbiamo inizialmente valutato l'opportunità di pubblicare questa notizia. La soffiata anonima non e' una metodologia di acquisizione di notizie che la redazione di Muco Filiforme ha mai incoraggiato.
D'altro canto pero' l'importanza della notizia, la veridicità della storia, il reperimento dello statuto ci ha convinti in ultima istanza a renderla pubblica.
E poi diciamola tutta ...... quanti già conoscevano quello di cui abbiamo parlato ......?


Pudicamente inchinato 
Eligidio Nocchiero
(docente di Galateologia all'Università di Sciaccalugatenesii)

domenica 15 dicembre 2013

Una storia di natale


Attila Volpes - Maradonaldo - matite colorate su foglietto quadrettato - coll. privata 2013

Ogni domenica di buon mattino siamo soliti prendere gli opuscoli ed incamminarci. È all'alba che facciamo il giro, preferiamo infatti farci trovare pronti dietro le porte prima che queste si aprano, e percorriamo tutte le strade con tanto tanto fervore. Non siamo pochi, per carità, siamo una specie di gruppo, ci piace diffondere il nostro messaggio a chiunque NON voglia ascoltarlo, figuratevi che nei ritagli di tempo parliamo tra di noi come se si trattasse di convincerci a vicenda della verità della nostra fede, in un turbine di esaltazione che si autoalimenta.
Ci vestiamo bene, capelli con il gel e bussiamo:
"Ma chi é!?!"
"Buon giorno, siamo Atei e vorremmo parlare con lei di dio, ha già pregato stamattina? Perché altrimenti le facciamo risparmiare un po' di tempo"
"Ma Sono le cinque del mattino!!"
"Si grazie di averlo notato, abbiamo preferito venire noi da lei per risparmiarle la strada"
"Ma io sono testimone di geova!!!!"
"Ecco perché vorremmo lasciarle questo opuscolo, Ateismo a QuattroRuote, dentro c'è la spiegazione al fenomeno della Transustanziazione (a quanto pare é solo un problema di digestione), un inserto dal titolo accattivante «Animali da cortile: possono essere chiamati col nome di dio?» Da leggere anche lo speciale «Perché il cane e il porco sono tanto importanti per la riuscita di una buona bestemmia» e tante utili rubriche, foto, testimonianze vere di credenti convertiti all'ateismo. E tutto al prezzo speciale di un euro (1€)!"
"Lasciatemi in pace!!"
"Va bene, non si preoccupi ce ne andiamo, però vada a prendere l'euro"
É solo dopo aver incassato che lasciamo la porta e passiamo oltre, contenti tutti noi cantando canzoni di natale atee tipo La Macarena (soprattutto la parte che dice: Dale a tu cuerpo alegria Macarena Que tu cuerpo es pa' darle alegria cosa buena) e a volte anche saltellando come bambini.
Finito il giro ci sentiamo meglio e prima di salutarci ci mettiamo in cerchio raccontandoci le sensazioni che abbiamo vissuto, i più sensibili di noi piangendo, stabiliamo da chi dobbiamo tornare la domenica successiva tra coloro che ci sembravano più restii alle nostre parole, e ovviamente contiamo i soldi.
Attenzione, nessuno di noi incassa un centesimo, sono soldi che servono per la stampa del nostro giornale, la nostra attività é assolutamente volontaria, é più che altro una missione e questo periodo natalizio ci vede e ci vedrà occupatissimi: saremo all'angolo delle principali piazze (ammesso che le piazze siano quadrate) di tutte le principali città (ammesso che le città siano principali) con tanta tanta allegria tante letture e tanti tanti gadget, per esempio la croce senza niente sopra (noi lo chiamiamo Più), il quadrato il cerchio e la stella a cinque punte ninja, le statue fatte a mano del profeta senza turbante, del buddha anoressico, di allah senza la acca, di gesù l'impiegato ikea e di tutti i pastorelli in pensione per il vostro presepe. A richiesta faremo anche rappresentazioni a tema: Crocefissione dell'atomo, apparizione della madonna del petrolio e per i più giovani l'Annunciazione su facebook.
Seguiteci e chiedete di noi, inoltre vi ricordiamo che aver letto questo articolo costa un euro (1€), ma non preoccupatevi: passeremo da voi domenica prossima alle cinque del mattino!
A presto e nel salutarvi vorremmo augurarvi un buon natale 2013 alla maniera di Mucofiliforme, con la più famosa delle canzoni di natale atee:
"Dale a tu cuerpo alegria Macarena
Que tu cuerpo es pa' darle alegria cosa buena
Dale a tu cuerpo alegria, Macarena
Hey Macarena! (Ay!)"


Nazareno Si

venerdì 13 dicembre 2013

Subcomandante Santa Lucia


Felicity G. - Gioco dei colori - matite colorate - 2013 coll. privata

¡Hasta l'Arancina Siempre !

Quanto di rivoluzionario c'è nel conciliare uno stravolgimento all'egemonia del pasto dominante, per una festa che include un mito della religione predominante con protagonista una SANTA diversamente abile?
Ce n'è per tutti i gusti, alla carne, al burro, agli spinaci, al salmone, alla salsiccia, mono panata, doppia frittura, con o senza pepe.
Già immagino le polemiche perché si scherza con cose serie, ma sono sincero non intendo dissacrare la tradizione delle arancine.
Per me è una cosa importante che mi ha indotto più volte a riflettere sull'argomento. Allora bisogna fare un po' d'ordine....
Siamo stati educati a cibarci con l'alternarsi di pasti suddivisi in ordine numerico e generico: il pasto completo (almeno a casa mia e penso anche a casa vostra) prevede primo, secondo, frutta, dolce caffe' ed ammazza caffe' (che per lo più resta impunito).
Per un giorno all'anno tutto ciò non vale. Per un giorno all'anno e' peccato rispettare le sopracitate abitudini alimentari e bisogna cibarsi di frumento adibito in varie fogge (a casa mia lo facciamo con la crema di latte, cioccolato, canditi e si chiama Cuccìa) di Arancine e di timballi di riso assortiti.
Questo perchè si racconta con approssimazione di particolari (almeno al mio catechismo) di una SANTA videolesa che per miracolo salva dalla fame un indefinito popolo vessato dalla carestia. Si narra che all'arrivo delle granaglie, come degli enormi passeri antropomorfi, uomini donne e bambini si lanciarono al banchetto (ma solo dopo la bollitura delle materie prime). La fama fece il resto.
Io da piccolo alla maestra del catechismo chiedevo con tono incalzante:
“E la salsiccia ed il salmone il ragù?” Non ricevevo risposta.
Solo adesso capisco il detto di Lampedusana memoria “È necessario che tutto cambi affinché resti tutto uguale”. È una finta, amici miei.
Si è creato un falso precedente da fare reiterare ai posteri onorando la memoria di quell'evento devastandosi di pallottole di riso di vario calibro ripiene con ogni sorta di condimento ed intasatrici di arterie per colesterologenesi.
E anche se la storia parla di bollitura, regna la frittura.
Ma non era peccato? Si, e in tal guisa la cultura egemone vuole che noi viviamo! Allora fingendo il sovvertimento delle regole alimentari, le stesse vengono reiterate celate nel gesto ribelle di non seguire l'abituale e confortante rito di nutrimento. E noi mangiamo arancine a più non posso felici satolli e con le mani unte in barba al galateo, il ricco come il povero, la taglia 46 come la 58, al mare come ai monti, impettiti ed orgogliosi gridando a pieni polmoni “W il Subcomandante Santa Lucia che sovverte l'ordine costituito!” perché a mo' di figura retorica attacca una parte per il tutto ed un “Evviva” per i guerriglieri alimentari con il chicco di riso rosso sopra il basco!
Ma sarà davvero cosi'?
Buon appetito. 

Aramis della Saim.

sabato 30 novembre 2013

Dolciume Santo


Eugeniante Grana - Il tuo disenio e propio belisimo- tecnica mista 2013 collezione privata

Miei affezionatissimi, quest’oggi la vostra Lucia ha deciso di trattare un argomento veramente interessante.
Questa volta parleremo della pasticceria che viene confezionata in vaticano per il Papa e gli altri prelati.
La mia conoscenza è vasta sull’argomento poiché da giovane ho effettuato una ricerca in merito.
Partirei con il presentarvi le CataconBonBon, dei deliziosi pallottolini di pan di spagna imbevuti di vino santo e ricoperti da una crosta di zucchero.
È un dolce semplice come le Croste di Padre Pio, patatine dolci ricoperte di frutta candita.
Consumatissime sono le Reliquirizie che altro non sono che liquirizie a forma di parti anatomiche (dita, orecchie, unghie, peli ecc).
Più impegnativa, ma sicuramente consumatissima anche dai parlamentari italiani, è la SacresTort, residuo Asburgico nel vaticano che molti Papi amici dell’impertatore o addirittura parenti.
A carnevale si fa largo consumo delle Chierichiacchere e non c’è domenica che il Papa dopo pranzo non mangi Babà allo Spirito Santo.
Ottima la fattura pasticciera artigianale ed ottime sono le Torte Sette Tonache confezionate dalle Monache del Santissimo Mestolo di Maria Pasticciera, convento da cui proviene la notissima cuoca Suor Germania.
Inoltre da quest’anno sarà possibile trovare nei supermercati del vaticano le merendine del Convento Bianco in due dolcissime varietà: le Sfoglie del Papa Buono all’Uovo e l’Ostiaporosi Benedetta, un friabile frollino a forma di piccolo femore.
Ma se vi trovate in pellegrinaggio a San Pietro e venite colti da improvvisi languori alimentari, troverete dei chioschi agli angoli delle strade e perciò non mancate di gustare le Stigghiolstigmate, ghiottissimi stuzzichini di pasticceria popolare di cui i Monaci Cercatori si nutrono quasi esclusivamente. La ricetta è semplicissima: il dolce è composto da spiedini caramellati adornati di marmellata di lamponi e basta.
Questo è un breve viaggio attraverso la pasticceria vaticana e, credetemi, vale proprio la pena di assaggiarla.
Vi saluto affezionati lettori e buona degustazione.

                                                             Lucia Fornetto


domenica 17 novembre 2013

Laparday University Engineering




Spett.le
Muco Filiforme
Casella postale Giucas
90100 P-a




Oggetto: Precisazioni


In riferimento ad una discussione avuta qualche sera fa con il personale di Muco Filiforme riguardante le tecnologie transgeniche, la Lapardey University Engineering di seguito LUE intende in questa sede precisare quanto segue:

  1. L’animale ALCOSCA al quale si faceva riferimento durante la succitata conversazione (vedi figura) è una tecnologia biogenetica il cui brevetto è registrato a nome della LUE che è detentore dei diritti d’autore e che pertanto diffida Muco filiforme e concilia nella certezza che i redattori vorranno astenersi dall’uso non autorizzato;
  1. In merito all’immagine precedentemente citata la LUE intende precisare che essa non ha alcuna attinenza diretta con l’animale ALCOSCA in quanto l’animale è in possesso di 31 (trentuno) peduncoli posteriori e non 3 (tre) come nell’immagine pubblicata;

  2. In merito alla dicitura animali transgenici inutili, più volte usata durante la sopraccitata conversazione, la LUE intende rigettare la tesi ottusamente proposta e qui ribadire l’assoluta scrupolosità nell’attenersi a metodologie scientifiche scevre da ogni dubbio d’esser tacciate come non eticamente correte. Per avvalorare quanto a ragion sostenuto si adduce la costituzione avvenuta di un Comitato Interno avente funzione di valutazione etica dei prodotti genetici realizzati, onde evitare l’immissione in produzione di prodotti non corretti o mal funzionanti;

  3. Per trasparenza riportiamo a titolo esemplificativo elenco OMG della LUE onde sedare ogni dubbio sulla proficua attività cui obiettivo unico è il miglioramento del creato in una sintesi armonica.

Animali prodotti:

- MUTO: (mucca + toro) Silente e docile, creato per ovviare ai problemi di svezzamento che imponevano agli allevatori di vitelli il mantenimento di mucche, il MUTO si auto-allatta succhiandosi il lungo pene;
- MURO: (mucca + rospo) Per pascoli paludosi, agile nel salto e guazzo si è però rivelato di difficoltosa mungitura. In studio modifiche;
- MUCO: (mucca + coyote) Per zone aride;
- GANE: (gatto + cane) Da guardia e anti-ratto, molto affettuoso, abbaia scodinzola e fa le fusa. Trascorre intere giornate ad inseguirsi. In studio modifiche;
- COIONE: (coyote + storione) Per acquicoltura in zone desertiche, particolarmente docile e di facile sfruttamento, a maturazione avvenuta si strangola da solo nelle cassette d’imballaggio;
- COZZA: (cozza + cozza) Scoppiata;
- POLMONE: (pollo + salmone) Molto agile e resistente, risale a piedi i corsi d’acqua affollati dai salmoni;
- MALPO: (maiale + polpo) 8 (otto) prosciutti e ottime ventose stura-scarico;
- MILLO: (millepiedi + pollo) 57 (cinquantasette) paia di cosciotti senza ali;
- ZANE: (zanzara + cane) progetto accantonato.


Alcosca, animale rumino-volatile ottenuto dall'incrocio del dna di un'alce e di una mosca


                                                              Il responsabile LUE
                                                              Cavolfiorello Sei(6)dita

domenica 10 novembre 2013

Curriculum


Maria Arancia - Annunciazione - pennarelli su a4, 2012 collezione privata


In questi giorni di crisi e di follie collettive (è di oggi la notizia che un gruppo di disoccupati ha assaltato, forchette alla mano, la cucina del presidente della repubblica) noi di Muco Filiforme vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà a quanti di voi si trovano, momentaneamente o momentaneamente da tanto, senza un lavoro o un'occupazione. 
Il fatto è semplice: se sei nella fascia di età compresa tra 25/35 anni per la politica non esisti più, non sei nemmeno un problema, devi arrangiarti. Ecco allora che ti viene incontro Muco Filiforme.
Già proprio così, non avremo tutte le risposte, ma le domande quelle si. Non avremo ingenti capitali da mettere a disposizione, ma in quanto a fantasia non ci batte nessuno. 
Muco filiforme può essere considerato un ammortizzatore sociale a tutti gli effetti, una politica d'intervento, più semplicemente un blog.
Ecco come possiamo aiutarti: con degli inutili consigli. Tanto parlano a cazzo tutti, non vediamo perché noi non dovremmo farlo. Ci hanno pure invitato alla televisione, volevano sapere se ci piace di più la panna o la cioccolata ma noi abbiamo gridato che la cioccolata non perderà mai in un simile confronto e che la smettessero di perdere tempo con simili cavolate, c'è da costruire il futuro, c'è da dare risposte a chi non ha lavoro, c'è insomma la necessità di fare veramente le cose. Nascondersi dietro il dito con la panna e la cioccolata rischia di diventare un gioco osè.
Il primo consiglio che vi diamo é quello di presentare i curricula ovunque, qualsiasi posto andrà bene: una volta è stato visto un tizio che faceva volantinaggio con il proprio curriculum, ottima idea imprenditoriale metterli nei parabrezza e nelle buche delle lettere, se non vi vengono simili trovate allora avete un problema serio.
I curricula devono essere nel formato europeo, una cosa fatta apposta per non dire niente di niente, l'importante é NON scrivere nelle note personali quantosegue: "Ottime capacità relazionali" e anche "Mi piace lavorare in gruppo e fare fronte alle situazioni di stress". Dovete essere sinceri! 
A nessuno piace lavorare a stretto contatto con dei colleghi coglioni e questa é una cosa che il vostro curriculum deve dire! Altra cosa importante, lo stress: davvero vi piace essere messi sotto stress per dimostrare quanto valete? Non vi piacerebbe stare davanti alla macchinetta del caffè con una bella collega formosa o un collega palestrato a parlare di minchiate mentre la mente fantastica sulla possibilità di provare e riprovare il concepimento?
E infine una cosa che il Centro Nazionale Ricerche Muco Filiforme (C.N.R.M.F.) in uno studio condotto ora, indica tra le più importanti: basta basta basta scrivere Conoscenza lingua inglese! Ma se manco sapete parlare l'italiano! E poi se proprio la si deve dire tutta, l'inglese non é mai stata una vera e propria lingua, nessuno parla inglese, é solo un modo per fare aiwuonageraun ok gionni ciarli, una specie di supercazzola internazionale, le persone che parlano inglese fanno semplicemente finta di parlare questa fantomatica lingua, ma in realtà non si capiscono nemmeno loro.
Ecco perché vi consigliamo una lingua vera e capita/parlata da tutti, cioè l'alfabeto farfallino. Ma volete mettere l'effetto che fa nel curriculum vedere scritto "Ottima conoscenza scritta e parlata dell'alfabeto farfallino anche in varianti regionali o internazionali"?
Si immagini la seguente scena:

- Leggo qui che conosce l' alfabeto farfallino
- Si ho cominciato a parlarlo da piccolo e poi ho preso un master alla Lapardey University Engineering
- Dafavveferofo?
- Cefertafamefentefe!

Un colloquio di successo. In ogni caso non credete a chi dice che l' abito é importante...niente di più falso...Noi vi consigliamo di andare a presenziare il colloquio con un buon abito (se ce l' avete) non per fare bella figura, ma solo per non farlo mangiare alle tarme e comunque dovrete portare anche tutto il vostro guardaroba, così se vi assumono sapranno come andrete vestiti veramente (se avete molti vestiti potrete portare delle foto dell'armadio).

Ecco cari amici, per Muco filiforme questi sono i migliori consigli da dare, fatevi onore e non lasciate che lo sconforto ecc ecc.

Il vostro Josè à la Casa

martedì 5 novembre 2013

Epistemologia Del Degno Bar


Vladimiro Grana - Mano di chela- spirito su a4- 2013 collezione privata

Cari amici in ognuno di noi si racchiude una componente maniacale che più o meno celiamo al prossimo. Io sono zuppo di rituali, manie e forse la più piacevole, quella che mi rappresenta è la mia passione per i bar.
Io sono cresciuto in un contesto culturale dove il bar ha significato, un luogo franco dove vivere la socialità, appianare i contrasti e le divergenze scandendo i ritmi della giornata.
È dunque per questi motivi che io ho da sempre catalogato i bar, ho sempre geograficamente suddiviso gli spazi urbani in riferimento al bar degno più prossimo ed ho boicottato quelli che non rientravano nelle mie aspettative.
Diverse sono le cose che osservo per determinare la qualità di un bar. La prima cosa è l'arredamento. Non pensate però ai canoni estetici standard del tipo porcellane o la livrea del barista piuttosto che la sciccheria dei tavolini di vimini o altre menate da catalogo di arredamento da fighetti. È tutto molto semplice.
Suddivido tre macro categorie:

1) RETRÒ
Bar con arredamento in alluminio anni settanta (70) tazzine brandizzate con marche di caffè zucchero a cucchiaio libero e cornetto industriale (tipo mottino). Trattasi di bar in via d'estinzione.
2) GENERICO ELEGANTE
Bar brillante con barista signorina, croissant di tutti i tipi ma ammiccante alla tradizione con la spocchia della concessione al cliente (tipo una craffen al giorno, chi arriva prima è fortunato). Arredamento con bancone in muratura, tazzine anonime con rare eccezioni per quei bar che optano per le tazzine riportanti il nome dello stesso. Faretti e affini con cassa solitamente allocata vicino all'ingresso/uscita.
3) BAR ULTRAMODERNI
Solitamente sviluppano lo spazio in forma non regolare, tv che passa videocplip per attirare i giovani, cornetti ai frutti di bosco, sfoglia al pistacchio ed altre amenità alimentari, tazzina larga con cucchiaino dalle improbabili fattezze, barista giovane e leggermente informale con pircing o tatuaggio o tutte e due. Sgabelli irregolari e bancone ad elle.

Ovviamente esistono infinite varianti, il generico ammiccante all'ultramoderno, il retro elegante ecc. e l'appartenenza ad una o altra categoria non sancisce la qualità del bar.
Molto importante è anche il sottobosco umano che frequenta il bar. Spesso questo è determinato dal quartiere di allocamento dell'immobile.
L'avventore medio del bar affronta discorsi standard e ciclici tipo il calcio il lunedì mattina disquisendo di errori arbitrari e di errori dal dischetto, di politica quando si avvicinano le elezioni; a febbraio immancabile la dura critica sanremese sempre non lesinando la riflessione meteorologica che è sempre un evergreen.
Ma fondamentale per la valutazione del bar è il barista. Nei casi più rari si crea la sintonia perfetta dove il barista attento memorizza le abitudini dell'avventore ed a seconda dell'orario o dell'incedere del cliente capisce cosa deve fare. A me è personalmente accaduto di instaurare un perfetto intendimento con un vecchio barista di un bar-pasticceria abbastanza noto e che non cito in quanto non ha voluto corrispondere l'obolo per la marchetta pubblicitaria.
Comunque dicevo, questo vecchio barista aveva capito che la mattina presto io non amo parlare e che tendenzialmente gradisco tagliare il caffè con il latte. Ma non sempre... e che se sofistico la nera bevanda adoro zuccherare prima della contaminazione vaccina.
Normalmente quando chiedete un caffè macchiato, che fa un barista medio? Vi fa il caffè, schiuma il latte e qui ci sarebbe da aprire un capitolo sulla schiumatura del latte, poi lo stratifica sopra il caffè e poi solitamente (ciò accade nel bar di tipo 2) vi spruzza un po' di cacao amaro porgendovi la tazzina. Ora caro lettore batti un pugno fortissimamente dove vuoi gridando NEIN!
No, scegli per me? Ma come ti permetti?
Il sopracitato barista invece mi faceva il caffè, mi schiumava il latte che mi serviva in separata sede in un piccolo alambicco metallico. A me la scelta di come e se macchiare il caffè e l'ordine degli ingredienti. Tutto questo scambiandoci solo un cenno di saluto. Questa per me è perfezione.
Ad un certo punto capiva penso dal colore del mio bulbo oculare se gradivo mangiare qualcosa ed anche se dolce o salato. Poi andò in pensione, fu sostituito da uno sgradevole ed impacciato guitto da bancone (non oso nemmeno chiamarlo barista) ed io cambiai bar.
Questo vuole essere solo un esempio, ovviamente sono molteplici le varianti sulla scala che determina la qualità di un barista, ma una cosa che deve essere sempre presente a tutti voi è che mai e poi mai dovete permettere che si crei un rapporto tipo ciao compa, mefré o altre inopportune confidenze che potrebbero compromettere l'oggettività della vostra classificazione del bar degno. E poi è di cattivo gusto, io quando entro in un bar è come se entrassi in un luogo dove i gesti devono essere misurati, pregni di simbologia e significanti, dove con un'occhiata vengono compresi gli intendimenti sia che si tratti di craffen o calzone fritto.

Che dirvi cari amici è un percorso che se decidete di intraprendere vi impegnerà per la vita e vi creerà dei conflitti quando ad esempio ignorerete il bar sotto casa per recarvi ad uno che si trova a 500 (cinquecento) metri solo perché l'acqua liscia è alla temperatura perfetta. Perché l'acqua è secondaria? Anche questo è un elemento fondamentale. Per esempio è da radiazione immediata dall'albo dei baristi il porgere senza chiede acqua gassata pensando di fare cosa gradita. Oltre che questa ostentazione di munifica disponibilità di acqua feturing anidride carbonica è di cattivo gusto, il barista perfetto non deve mai prendere l'iniziativa ma deve percepire l'imbeccata o al massimo chiedere con discrezione e memorizzare.
Questi sono solo alcuni esempi di un mondo che si cela dietro a cosa rende un bar degno. Non andate allo stesso bar perché è vicino, per abitudine o perché siete amici del barista, o perché la barista mette il perizoma. Dovete pretendere il meglio, dovete volervi bene e mirare alla perfezione perché iniziare la giornata in un bar bar degno farà da contraltare alla merda che dovrete affrontare per il resto della giornata. 

Fortemente vostro Vitaliano Mosto

martedì 29 ottobre 2013

Calcestruzzi del Sol Levante


L’evolversi delle geometrie spaziali ed il comprimersi dei ticchettii del tempo costringono quotidianamente l’uomo a reinventare il proprio spazio e il proprio incedere elegante.
Lo stress dell’uomo moderno, rivestito di luccichevole stagnola in odore di microonde, è legato agli spazi vitali domestici, pubblici e creativi.
Molte sono le domande a risposta multipla della vita e le risposte vengono capite nell’attimo stesso in cui vengono date. Cosa comporta tutto ciò? 
L'architetto Mikari Nui Mura
Proviamo a capirlo con il grande architetto Mikari Nui Mura, caposcuola della corrente alternata ad energia pulita di Koito, città vicino a Tokio, un po’ più piccola ma sicuramente più divertente.
Inventore degli shangay lavorati con coltelli shogun è stato per ventotto (28) settimane al primo posto delle classifiche della Manciuria e della Birmania isole comprese, con la sua ricercatissima e nipponica versione del ballo del mattone. La sua concezione della dimensione è del tutto personale e lo spazio è usato a proprio uso e consumo (circa 15 km con un litro).
La necessita dell’animo moderno è di ottimizzare se stesso, il proprio tempo e tutto ciò che gli ruota attorno. Questo permette la nascita della nuova architettura di stampo orientale. Il maestro Mikari Nui Mura sintetizza tutto ciò nei suoi progetti artistico-metropolitani.


Casa ruota

In questo progetto viene assolutamente stravolto il concetto di spazio ed il rapporto fra l’uomo ed il proprio habitat. Non è più l’individuo a muoversi intorno alla casa ma è questa che ruota attorno al nostro uomo o donna che sia. Le suppellettili sono fissate al pavimento mediante chiodi a vite espansa che ne permettono l’immobilità, l’utente con il suo incedere su un tapirulan a doppia frizione inversa provoca la rotazione della stanza stando sempre nello stesso luogo fisico. Più lungo è il raggio della ruota, più grande sarà la casa e maggiori saranno le stanze.

Altro esempio di grande maestria del maestro è sintetizzato dalle costruzioni ad ago nate da una intuizione che il sublime ebbe in una mattina di ottobre a New York mentre affilava shangay.


Casa ad ago

Per sfruttare gli spazi morti dovuti al rampantismo edilizio delle megalopoli, il maestro realizza delle costruzioni (vedi fig 2) dove slancia la struttura verso l’alto colonizzando lo spazio aereo.
Le crune dell’ago saranno dei comodissimi bivani mentre fra i due pilastri (gli aghi) sarà edificata una villetta bifamiliare su due piani.

La carriera, le passioni, gli amori tutto questo ed ancora di più si evince dalle opere del grande maestro, uomo moderno e contemporaneo capace di cogliere piccolissimi cambiamenti della società e renderli arte, case e capanne. Molto ancora si nasconde negli studi di Koito ma tutto ciò nel divenire delle opere del sommo architetto conosceremo ed ameremo.

La famiglia Nui Mura


                                                                                         Prof . Virgilio mosto

giovedì 24 ottobre 2013

Intervistona


Raul Casella (il quarto a destra fila centrale) a Pechino durante gli allenamenti per il mondiale

Finalmente ci siamo riusciti cari amici, dopo tanti inseguimenti abbiamo raggiunto ed intervistato il grande campione del mondo di tombola Raul Casella.
Dopo lunghi vent’anni un altro italiano riesce a portare il titolo in italia strappandolo allo storico strapotere dei russi.

D. Ciao Raul, volevo farti i complimenti. Ma quanto è stato difficile?
R. Ma guarda vincere un mondiale è difficile, ci sono i migliori
D. A chi dedichi questa vittoria?
R. A tua madre
D. Come fu e come non fu che muovesti i tuoi primi ottuoi passi in questo antichissimo e nobilissimo sport?
R. Sono due gli avvenimenti che hanno condizionato positivamente la mia vita
D. Ce li vuoi raccontare?
R. Certamente. Ricordo che da bambino come in tutte le sane famiglie italiane e di tutto il mondo, a natale ci riunivamo per festeggiare e dopo gli abbondanti pasti, alle stoviglie subentrava la tombola. Ho nitido ancora oggi il ricordo di un natale del ’75 dove dopo una sera di avvincenti sfide a suon di bussolotti alla fine risistemando tutti i numeri ci accorgemmo con sommo stupore che era sparito il 55. Fu un duro colpo per tutti e si diffuse un malcontento generale. Al dolce suono della rotazione dei numeri nel sacchetto si sostituì un lamentoso brusio di sospetto. Allora ricordo che si sollevò un mio cuginetto che non ancora cinquenne confessò di avere mangiato lui il 55.
Tutto si rivolse in una severa ma benevola risata. E dopo alcuni giorni di lassativi mia zia tornò a casa con il 55 avvolto in un fazzoletto di lino. Fu molto bello ricevere il bussolotto e poter con nuovo impeto lanciarci nella tensione tombolifera.
Quando divenni ragazzo invece ebbi la certezza che io fossi portato verso questo sport. In realtà fu un vecchio del mio paese a convincermi a provare. Ero diventato una piccola celebrità a Quindici, il mio paese. Infatti ero chiamato alle varie fermate dei bus perché concentrandomi riuscivo a far passare subito il numero dei degli autobus che la gente aspettava. Penso di essere un predestinato.
D. Sono emozionato, ma oggi un campione come Raul Casella come si prepara ai grandi impegni?
R. La Federazione Italiana Campioni Associati Tombola e Bingo (F.I.C.A.T.B.) mette a nostra disposizione un palazzotto dello sport per allenarci. Ci vuole molto impegno e dedizione per raggiungere grandi risultati e tutto questo senza cedere alle lusinghe del doping.
D. Tu eri reduce da un grave infortunio, come hai fatto a riprenderti?
R. Con l’impegno. La lussazione delle falangi è un infortunio molto frequente fra noi tombolisti. Ricordo che fu un periodo brutto per me, ma grazie allo staff di riabilitazione medico della F.I.C.A.T.B. mi sono ripreso.
D. Adesso i tuoi nuovi impegni?
R. Stasera vado a cena con amici; Che fa, vuoi venire pure tu?
D. Ok Andiamo!


Bred Fuscaglione

martedì 22 ottobre 2013

Non ascoltate la radio

 Vladimiro Grana - Cane Re, spirito su A4, 2012, collezione privata
Cari amici vi devo raccontare una cosa successa veramente. Premetto che avevo la passione delle radio, le ascoltavo ogni giorno più volte al giorno, avevo sempre l'auricolare nell'orecchio e conoscevo a memoria tutte le stazioni Fm. Conoscevo pure le stazioni Am, comprese quelle tutte fruscìo.
La mia vita mi sembrava bella ed era piena di musica, e la musica è lo sfondo ideale per la gioia.
Un giorno però questo incanto si è rotto e da allora tutto è cambiato. E la colpa è di un noto presentatore radiofonico. Non mi nasconderò dietro il dito, sono abbastanza coraggioso da fare nome e cognome del responsabile, devo avvertire le persone deboli di cuore o al momento costipate che quello che dirò è molto forte, sedetevi o mettetevi in prossimità di un materasso, non mi assumo nessuna responsabilità se cadendo vi fate male.
Questa “Persona” si chiama Charlie Brown e la radio per cui lavora è Radio disck Jokey. Ecco l'ho detto, non ho paura di dire in faccia le cose. Allora vi racconterò tutto dall'inizio.
Ricordo quel giorno come fosse ieri, perché è stato effettivamente ieri. Avevo trascorso una meravigliosa giornata, e quale beffa del destino, le radio avevano trasmesso tutte le mie canzoni preferite una dietro l'altra.
Come ho fatto a non capire che la vita mi stava tirando un colpo mancino? Ero così felice che non mi sono insospettito. Comunque ero andato al supermercato, in via domenico russo a palermo c'è un supermercato e ci vado spesso. Mentre prendevo il carrello mi era già sembrato di sentire qualcosa di strano, ma avevo le cuffie.
Un uomo dai capelli bianchi accompagnato da un paio di energumeni era uscito da una macchina lussuosa ed era entrato con aria spavalda dando uno strattone ad una vecchina cieca con il bastone e lasciandola a terra mentre la poverina piangeva per la vergogna. Non avevo notato fosse lui, ma già sentivo quelli vicini a me che dicevano E' Charlie Brown, è proprio lui.
Devo essere sincero? Mi pareva impossibile fosse lui. Primo perché che ci veniva a fare Charlie Brown al supermercato di via domenico russo, secondo perché lo consideravo un signore, un uomo perbene. E invece mi sbagliavo.
Tolsi le cuffie dalle orecchie, la radio trasmetteva Video kill the radio star, e mi resi conto che era vero, era proprio lui.
Era entrato con tutta la sua arroganza e faceva discorsi tipo: “Ué ma qui Cazofiga è un letamaio, pattume dappertutto, chi sono questi sfigati Cazofiga, andate a lavorare terrun, coza volete una cadrega? Uè Cazofiga bambini andate a lavorare pure voi invece di fare i ladri già così piccoli, coz'è vi manca il riformatorio? Ma du ve l'è che siamo in africa? Coza siete terroni o africani eh cazofiga?”
La gente lo guardava esterrefatta, non si erano mai sentite certe parole al supermercato, qualcuno chiamò perfino la vigilanza, una donna si sentì male.
Charlie brown si muoveva dentro al supermercato come se fosse stato il padrone degli scaffali, saltava sopra i banconi frigo, apriva le bottiglie di birra, tutti lo guardavano senza parole e lui spingeva la gente dando calci ai carrelli. Faceva fare queste cose pure ai suoi scagnozzi e quando qualcuno tentò di mettergli le mani addosso, che cavolo era veramente una scena disgustosa, si nascose subito dietro ai muscoli delle sue guardie del corpo incitantoli: “Dategliele di santa ragione Cazofiga!”
Furono i dieci minuti più lunghi della mia vita, ancora adesso se chiudo gli occhi mi pare di sentire quella voce e quelle volgarità. Alla fine prese un rotolo di carta igienica e... non posso continuare, il pudore mi vieta di descrivere quello che vidi, ma di sicuro non comprerò più gli spinaci surgelati.
Arrivato alla cassa spinse di nuovo la vecchina cieca che nel frattempo, a causa della caduta di prima, era diventata pure sordomuta e mentre i suoi amici lo proteggevano dal lancio di oggetti da parte della folla, riuscii a prendere il microfono della reception e a gridare Cazofigaaaaaaaaaaaaa.
Poi se ne andò salendo sulla macchina proprio qualche minuto prima che arrivasse la polizia. Vi dico solo che un agente si è sentito male, e parliamo di uno che arresta i mafiosi.
Ho saputo poi che oggi alla radio ha raccontato di quanto sia stato trattato male qui a Palermo (in una diretta di due ore!) .
Io non l'ho sentita, sono rimasto traumatizzato e non ascolto più la radio. Vi racconto tutto ciò perché episodi come questi vengano alla luce, sono sicuro che c'è tanta altra gente che può raccontarne. Io la mia parte l'ho fatta, adesso tocca a voi e se riusciamo a dimostrare che non è l'uomo perbene che si spaccia, ne sarà valsa la pena, riusciremo a fare giustizia.
E voglio concludere rivolgendo delle parole proprio a te Charlie Brown: Grazie di cuore per aver distrutto la mia passione!

giovedì 17 ottobre 2013

Benvenuti sul blog che vanta il più alto numero di autoimitazioni. L'unico blog che è contemporaneamente carnevale e chi gli va appresso!

Vladimiro Grana - Gatto Re, spirito su A4, 2012, collezione privata
Cari amici di Muco filiforme,
finalmente spopoliamo sul web diventando per la prima volta nella nostra storia multimediali.
E pensare che siamo gente del secolo scorso, pensare che giocavamo a nomi cose e città e avevamo gli amici di penna, tipo Penny Mosciogianni!
Questo blog vi farà diventare giornalisti, infatti anche voi amici cari, potrete diventare blogger d'assalto, senza tessere di blogger d'assalto e con la perizia del piccolo chimico.
Signori miei, questa è la realtà!
Leggere muco filiforme vi farà diventare muco filiforme!

Hanno detto di noi:

"Il blog più dissacrante degli ultimi trent'anni."
                                                                      La Respubblica

"Le sue pagine si leggono velocemente come i menù dei ristoranti. Sapolavoro!"
                                                                      L'astice rosso

"E' un'ottima ginnastica per la mente."
                                                                      La gazzella nello sport

"Vendesi auto italiana buone condizione anni '90, telefonare ore pasti solo se interessati No perditempo"
                                                                      dal Giornale degli affari

"La famiglia Affranta annuncia la dipartita del loro caro congiunto Lorenzo Affranta. Le esequie si terranno domani alle ore 14 alla Cattedrale."
                                                                      dal Necrology post

"Geniale, rivoluzionario, incredibilmente moderno."
                                                                     La locandina

"Chiudetevi in casa"
                                                                    Penny Mosciogianni              

               
Ebbene, la vita a noi l'ha cambiata un corso CEE da ottocento (800) ore. 
E a voi? Ditelo pure, pensateci, non lo dite se non ci avete pensato, la vostra soddisfazione sarà il nostro miglior premio.
Per voi che vi approcciate per la prima volta al mondo filiforme, sappiate che il percoso che ci porta qui ha radici lontane.
Era infatti la fine del novecento quando dei girgulti intellettuali, muniti di carta penna e bella calligrafia, confezionarono le loro idee, i loro sogni e le loro speranze, in un fascicolo di fogli fotociclostilati: Non vi diciamo le notti e i giorni e i pomeriggi.
Allora la distribuzione seguiva percorsi manuali, si camminava sotto il sole con i fogli nello zaino e si cedeva il prezioso manufatto con un contatto diretto ad ignari passanti inconsapevoli lettori. No come oggi che pare che se non c'è il computer non si può fare niente. 
E allora cosa ci siamo inventati? Cosa ci siamo detti? Che bastava prendere un computer e tanta tanta pazienza, notti insonni magari, ma vuoi mettere la felicità di regalare (intervento fuori campo: NO, no, non regaliamo niente!) ai lettori pagine e pagine (sempre la stessa voce fuori campi di prima: Cioè niente) di spaccati di vita quotidiana? Perché noi il mondo lo viviamo, e questo è vero, no come questi giovani d'oggi che passano ore interminabili davanti al pc, e uscite DIAMINE!
La nostra linea editoriale (lo vedrete lasciando un commento) di non farvi pubblicare la vocale E viene compensata dalla disponibilità che vi offriamo di poter eccedere nell'utilizzo della vocale A e della I, comunque avendo anche la possibilità di poter utilizzare le altre vocali restanti tranne la E.
Ci riserviamo altresì di poter inibire successivamente l'utilizzo di qualche consonante a nostro piacimento. Valuteremo in seguito questa opzione.
Vi abbiamo mai raccontato di come il Muco Filiforme cartaceo fosse giustificato a mano? E della olivetti lettera trentadue (32)? E della carta carbone?
Siamo Dunque lieti di darvi il benvenuto, ringraziamo il sempre presente Vitaliano Mosto, Dilatazione Temporale  nella persona di Igor Drago, fratello di Ivan, Lucia Fornetto, Idro Monachelli e Paris Clinton.
Ragazzi, Buon Viaggio.