venerdì 13 dicembre 2013

Subcomandante Santa Lucia


Felicity G. - Gioco dei colori - matite colorate - 2013 coll. privata

¡Hasta l'Arancina Siempre !

Quanto di rivoluzionario c'è nel conciliare uno stravolgimento all'egemonia del pasto dominante, per una festa che include un mito della religione predominante con protagonista una SANTA diversamente abile?
Ce n'è per tutti i gusti, alla carne, al burro, agli spinaci, al salmone, alla salsiccia, mono panata, doppia frittura, con o senza pepe.
Già immagino le polemiche perché si scherza con cose serie, ma sono sincero non intendo dissacrare la tradizione delle arancine.
Per me è una cosa importante che mi ha indotto più volte a riflettere sull'argomento. Allora bisogna fare un po' d'ordine....
Siamo stati educati a cibarci con l'alternarsi di pasti suddivisi in ordine numerico e generico: il pasto completo (almeno a casa mia e penso anche a casa vostra) prevede primo, secondo, frutta, dolce caffe' ed ammazza caffe' (che per lo più resta impunito).
Per un giorno all'anno tutto ciò non vale. Per un giorno all'anno e' peccato rispettare le sopracitate abitudini alimentari e bisogna cibarsi di frumento adibito in varie fogge (a casa mia lo facciamo con la crema di latte, cioccolato, canditi e si chiama Cuccìa) di Arancine e di timballi di riso assortiti.
Questo perchè si racconta con approssimazione di particolari (almeno al mio catechismo) di una SANTA videolesa che per miracolo salva dalla fame un indefinito popolo vessato dalla carestia. Si narra che all'arrivo delle granaglie, come degli enormi passeri antropomorfi, uomini donne e bambini si lanciarono al banchetto (ma solo dopo la bollitura delle materie prime). La fama fece il resto.
Io da piccolo alla maestra del catechismo chiedevo con tono incalzante:
“E la salsiccia ed il salmone il ragù?” Non ricevevo risposta.
Solo adesso capisco il detto di Lampedusana memoria “È necessario che tutto cambi affinché resti tutto uguale”. È una finta, amici miei.
Si è creato un falso precedente da fare reiterare ai posteri onorando la memoria di quell'evento devastandosi di pallottole di riso di vario calibro ripiene con ogni sorta di condimento ed intasatrici di arterie per colesterologenesi.
E anche se la storia parla di bollitura, regna la frittura.
Ma non era peccato? Si, e in tal guisa la cultura egemone vuole che noi viviamo! Allora fingendo il sovvertimento delle regole alimentari, le stesse vengono reiterate celate nel gesto ribelle di non seguire l'abituale e confortante rito di nutrimento. E noi mangiamo arancine a più non posso felici satolli e con le mani unte in barba al galateo, il ricco come il povero, la taglia 46 come la 58, al mare come ai monti, impettiti ed orgogliosi gridando a pieni polmoni “W il Subcomandante Santa Lucia che sovverte l'ordine costituito!” perché a mo' di figura retorica attacca una parte per il tutto ed un “Evviva” per i guerriglieri alimentari con il chicco di riso rosso sopra il basco!
Ma sarà davvero cosi'?
Buon appetito. 

Aramis della Saim.

Nessun commento:

Posta un commento