mercoledì 31 agosto 2016





















Diamo spazio a contenuti che si sono persi nella storia, ma che hanno guidato uomini e donne nelle loro scelte e nelle loro vite.
Questa è la storia di un'oscura religione pre-babilonese, non sappiamo se esistano ancora dei seguaci, che conserviamo in appena pochi frammenti. Ecco uno dei più significativi.

Si racconta che la notte dei tempi il giovane Manunzio, sorpreso da una tempesta di meteorismo, cercò riparo rotto un giunco di papiro della specie a foglia larga.
Lo colse il sonno, ma poco prima di addormentarsi, una voce prese a chiamarlo.
Manunzio, ridestatosi improvvisamente, guardò in alto intravedendo qualcosa. 
Una figura che volteggiava a mezz'aria irradiando una luce abbigliante, prese a parlare e disse:
"Oh Ammuz'Zio, sono l'arcangelo Sordillo, il diversamente-Angelo. Sono stato mandato qui dall'Eterno, dal Sommo, da colui che tutto può, per portarti la lieta Novella!
TIEPITA, AMMUZ'ZIO!"
Ma Manunzio non capii e chinando il capo disse:
"Io mi chiamerei Manunzio... Non ho capito, non parlo la tua lingua..."
Allora un tuono squarciò il cielo e la terra tremò, l'acqua ribollì nei mari e la voce di prima gridò fortissimo, con un grido che mai nessuno gridò più su questa terra:
"TIEPITA,  AMMUZ'IO!" .