lunedì 27 gennaio 2014

Lo Sbutrafemmine

AnnaMariaMariella Delle Querce - Dammi un motivo per amarti - carbonicino 2014 coll. privata

La settimana prossima su un canale televisivo verrà presentata l'ultima scoperta del Club delle Scienze di Mucofiliforme. Siamo oggi in grado infatti di mostrare a tutto il mondo accademico le prove dell'esistenza di un essere antropomorfide fino ad oggi solo pura credenza popolare.
Se lo Yeti vi ha fatto paura e il mostro di Lochness non vi ha fatto dormire, lo Sbutrafemmine non vi farà uscire di casa.
Scrittori dell'antichità ce lo raccontano con dovizia di dettagli, ma le comunità scientifiche hanno relegato il fenomeno a pura superstizione. La verità è un'altra. Non abbiamo certo velleità da esploratori, ma a causa di una scommessa siamo stati costretti ad inventarci il mestiere. Avreste sopportato un “Un ta' firi” detto da Zichichi? Noi no.
La spedizione è stata composta dai seguenti elementi:
Il Professor Dottor Annibale delle Quote Alte, abile alpinista dal sangue scerpa, mini laurea alla Laparday University Engeniering in Seguitore di Tracce, Master in Bipede;
L'esperto di Materie Prime Quo Vadis Marco, responsabile della refezione alla Laparday University Engeniering;
Karim Kunta nGente, tesoriere della Laparday University Engeniering, in Mozambico ingiustamente accusato di appropriazione indebita, corruzione e peculato. Esperto in baratto e con un forte spirito di abnegazione, quando c'è da sacrificare qualcuno, è sempre il suo turno;
La dottoressa Dorothy Venier, glottologa e mortofonologa forense con una cattedra alla Laparday University Engeniering in Economia Domestica, venuta a contatto con i Membri del club delle Scienze di Mucofiliforme per articoli quali: Lingue morte e resurrezione, Chi ha incastrato Tuta Nc'mon?, Geroglifico: arte tra disegno infantile e Picasso.  La sua particolare capacità linguistica è il vanto della Laparday University Engeniering;
Ed infine l'imboscato Mcgiver Filippo, facente parte del personale non docente (bidello) della Laparday University Engeniering che nonostante la terza elementare si rivelerà utilissimo alla spedizione salvando addirittura una cordata ucraina persa tra gli appennini e le ande. Per tale gesto eroico verrà insignito del titolo onorario di pompiere di New York venerdì prossimo.
I primi mesi sono stati durissimi, allenamenti serrati marce notturne e pane duro, per una ricerca che sembrava impossibile. L'essere umano ha in se il germe della follia, ma questi uomini e quella donna, che non esitiamo a definire dei filantropi, erano più determinati della sporca dozzina. E gliene mancavano ben sette. 
La ricerca ha preso spunto dalle fonti locali in nostro possesso: incisioni rupestri, racconti orali e avvistamenti hanno confermato che il periodo migliore per le apparizioni è sempre stato quello primaverile tra le cinque e le sette del pomeriggio, sole calante luna montante. Come quando si va a pescare i todari. Il primo problema è stato quello di capire di quale fuso orario si parlasse.
I maya lo dipingevano per esorcizzarne la paura, i Willy ne cantavano le gesta,  ma con poca convinzione e qualcuno stonava. Erodoto scriveva dello Sbutrafemmine come di una divinità a metraggio.
Ma tutto questo, se da una parte guidava le menti eccelse, dall'altra ha significato mettere da parte tutte le proprie sovrastrutture mentali. L'approccio allo Sbutrafemmine deve essere scevro da ogni preconcetto, perchè lo Sbutrafemmine lo percepisce con la sua particolare trombetta.
Un altro pericolo era quello di essere sviati da una pletora di mitomani che nei secoli hanno offuscato la letteratura del settore, con false testimonianze e false prove di avvistamenti come la famosa foto che pretendeva di aver ritratto lo Sbutrafemmine in mezzo ai cespugli di rovi.
Ma i nostri grandi eroi alla fine hanno svelato l'arcano e donato al mondo e all'unanità una nuova rotella di quel fantastico ingranaggio che è l'universo. Lo Sbutrafemnmine c'è.
E concludiamo con le parole di Karim Kunta nGente, unico caduto della spedizione che ci piace ricordare con quella velleità da eroe che lo caratterizzava e il sorriso ragazzino di un settantenne mai invecchiato:
“Dov'è il mio pappagallo?”
Grazie ragazzi e ciao Karim per quello che ci hai dato. Ti ricorderemo sempre.


Mentana Jhonson

Nessun commento:

Posta un commento